L’importanza del sanscrito nella pratica dello Yoga

sanskrit 1

Il sanscrito è una delle lingue più antiche dell’Universo e fin dai tempi remoti è stato considerato come una lingua sacra e spirituale. Il linguaggio degli dei. È chiamato “sanscrito” perché è perfetto, raffinato e segue regole grammaticali rigorose. Le lettere sanscrite sono disposte secondo la loro origine quando vengono pronunciate: gola, palato, bocca, denti e labbra. Questa lingua porta con sé la tradizione e la grande saggezza indiana, che possiamo trovare in testi antichissimi con i Veda, le Upanishad, gli Yoga Sutra di Patanjali e molti altri ancora. Il sanscrito oggi continua a essere ampiamente utilizzato come lingua cerimoniale nei rituali religiosi indù in cui vengono trascritte le antiche scritture. Anche nella pratica di Yoga questa lingua gioca un ruolo fondamentale: perché Yoga è una conoscenza che va sperimentata. Ci sono diverse pratiche che definiscono la parola Yoga, non possiamo limitarci alla sola pratica di asana. Yoga è anche comprensione delle scritture, come la Bhagavad Gita o gli Yoga Sutra di Patanjali - che vengono, appunto, recitati in sanscrito. Possiamo dire quindi che Il sanscrito è il mezzo attraverso il quale la conoscenza arriva allo yogin. Se conosciamo la radice sarà più semplice comprenderne il significato.

sanskrit 2

Parole che utilizziamo nel linguaggio yogico:

abhyāsa ( pratica )
ahimsā ( non violenza )
ānanda ( beatitudine)
āsana ( posizione )
ātman ( il Sé divino )
bandha ( blocco energetico usato per dirigere il flusso del prana )
buddhi ( intelletto )
cakra ( vortice di energia )
dhāraṇā ( concentrazione che porta alla meditazione )
dharma ( principio che governa l'universo )
dhyāna ( lo stato di meditazione )
duḥkha ( sofferenza )
guṇa ( qualità come sattva - leggerezza, rajas - attività, tamas - inerzia )
guru ( maestro )
Īśvara praṇidhāna ( lasciarsi circondare dal Divino )
karma ( azione )
kleśa ( ostacolo alla liberazione )
kriyā ( azione compiuta allo scopo di purificazione )
kuṇḍalinī ( coscienza )
mantra ( ciò che rende la mente stabile )
māyā ( illusione )
mokṣa ( liberazione )
mudrā ( sigillo )
nāḍī ( canali sottili per il flusso della forza vitale )
niyama ( azioni che riguardano noi stessi )
prāṇa ( forza vitale )
pratyāhāra ( richiamo dei sensi verso l'interno )
pūraka ( inspirare )
puruṣa ( Sé trascendentale )
rāga ( desiderio )
recaka ( espirare )
samādhi ( la realizzazione del Sé )
saṃsāra ( ciclo di nascita e morte, )
saṃskāra ( impressioni mentali, ricordi o impronte psicologiche )
santoṣa ( contentezza )
satcitānanda ( vera esistenza, conoscenza e beatitudine )
sattva ( leggerezza, purezza, equilibrio )
satya ( veridicità )
sūtra ( filo, insegnamenti impartiti )
tapas ( disciplina )
vinyāsa ( movimento di collegamento )
yama ( restrizioni al nostro comportamento verso gli altri )
yoga ( il legame del senso di sé individuale con il Sé cosmico eterno )