Il sistema dei chakra è nato in India più di quattromila anni fa: se ne parla nei testi deiVeda, nelle Upanishad, negli Yoga Sutra di Patanjali. La prospettiva yogica rispetto all’essere umano èpiuttosto complessa e si distingue da quella occidentale per il fatto che l’individuo è consideratoun’entità spirituale, che interagisce con il mondo utilizzando il corpo/mente come mezzo. Quandopensiamo ai chakra dovremmo pensare a ciascuno di essi come un sistema autonomo e comprendere che tuttele componenti di ciascun sistema lavorano insieme. Il sistema consiste in parte fisica, parteenergetica, parte mentale ed emozionale. La parola chakra, dal sanscrito cakra, si riferisce a vorticidi energia che sono presenti in ciascun individuo. Ecco che lo Yoga parla di una rete sottile di energiaall'interno del corpo fisico che scorre in canali chiamati nadi. Nei punti principali di intersezionedelle nadi si trovano i chakra.
Esistono 7 chakra maggiori che sono situati lungo la colonna vertebrale e sono: Muladhara: alla base delperineo Svadhisthana: nella zona del sacro Manipura: sotto l’ombelico Anahata: nella parte toracicaVishuddha: nella gola Ajna: nel centro del cervello dietro il punto compreso tra le sopracciglia.Sahasrara: sulla sommità del capo. Quest’ultimo non è propriamente un chakra, ma considerato il culminedell'evoluzione di tutti gli altri sei chakra, noi lavoriamo sui 6 chakra.
I chakra principali rappresentano differenti aspetti della personalità, qualità psichiche ecaratteristiche fisiche. Aspetti della personalità dei chakra Personalità è l’insieme delle percezioni,ricordi, pensieri, emozioni e comportamenti che definiscono un individuo. Per questo ogni personalità èunica. Ci possono essere delle caratteristiche comuni, soprattutto tra persone che condividono undeterminato ambiente e cultura, ma il modo in cui percepiamo il mondo è diverso per ognuno di noi.
Muladhara, che significa “sostegno” o “radice” e lo localizziamo all’area del bacino, è associato all'elemento terra, agli aspetti di radicamento della vita, ma anche di sostentamento tra cui il cibo e il respiro. Muladhara è la sede della kundalini: l'energia dormiente che risiede in ognuno di noi. Finché questo chakra non viene purificato, la mente rimane bloccata da attaccamenti e illusioni. Poiché il muladhara è il primo e la base di tutti i chakra, le sue influenze sono alla base di tutto il nostro essere: ci dà il senso di radicamento e di stabilità. Muladhara fa riferimento al periodo della vita che va da metà gravidanza a 12 mesi dopo la nascita, creando le fondamenta per la sicurezza e l’identità fisica. È in disequilibrio quando manca la connessione con la terra, con le nostre radici, con noi stessi. Quando non riusciamo a progredire nel nostro processo evolutivo e quando ci sentiamo insicuri e viviamo nella paura.
Svadhisthana, che significa “luogo di dimora”, rappresenta l'elemento acqua e si trova alla base della colonna vertebrale, riflettendo i sentimenti di attrazione e repulsione. Svadishtana fa riferimento al periodo della vita che va da 6 a 24 mesi: è focalizzato sulla formazione di un’identità emotiva, che è concentrata soprattutto sull’autogratificazione. Quando Muladhara chakra è equilibrato, è più facile raggiungere l'equilibrio anche in questo punto, sviluppando la creatività. Se ci troviamo facilmente dipendenti (anche dallo yoga!), compulsivi, privi di desiderio o con difficoltà a sostenere le relazioni, questo suggerisce che svadhisthana chakra è poco equilibrato. Possiamo coltivare l'equilibrio di svadhisthana riconoscendo innanzitutto gli schemi comportamentali ed emotivi che guidano la nostra vita in materia di sensualità, sessualità, creatività e relazioni e cercare di inidirzzarli verso una libertà di espressione.
Manipura, che letteralmente significa “città dei gioielli”, è situato nel plesso solare e rappresentando l’elemento fuoco, simboleggia il modo in cui ci manifestiamo nel mondo. Manipura è la nostra fonte di potere personale: si riferisce all'ego. Questo chakra è legato all’autostima, al proprio valore personale e alla libertà individuale e fa riferimento al periodo della vita che va dai 18 mesi a circa 4 anni: è la formazione di un’identità personale dell’ego, concentrata soprattutto sull’autodefinizione. Quando è sbilanciato tendiamo ad essere dominatori, insensibili ai bisogni degli altri, arroganti e con difficoltà a sviluppare relazioni armoniose nella vita, mettendo anche costantemente in discussione noi stessi. Con l'equilibrio nel primo e nel secondo chakra, è più facile trovare l'equilibrio in Manipura, mostrandoci capaci di affrontare le circostanze difficili con un senso di apertura, di fiducia e umiltà, che ci permette di stabilire più istintivamente relazioni rispettose e confortevoli.
Anahata, che significa “non colpito” per indicare il suono prodotto da due elementi che non collidono, si trova nell’area toracica a livello del cuore ed è connesso all'elemento aria: proprio per questo è considerato un collegamento tra il corpo e lo spirito, un ponte che spinge le energie più dense dei chakra inferiori verso la leggerezza di quelli superiori. Questo chakra fa riferimento all’ età compresa dai 4 ai 7 anni, dove avviene la formazione dei nostri programmi relazionali e della nostra identità sociale. Anahata ci dà tutte le emozioni gioiose che naturalmente associamo al cuore: amore, speranza, compassione, fiducia e perdono, ma anche (se squilibrato) gelosia, rabbia, odio e paura. Anahata è in equilibrio quando si è capaci di amare se stessi, di dare e ricevere con la stessa facilità. Uno squilibrio del chakra del cuore può essere vissuto come solitudine e senso di separazione, sensazione di disconnessione e di non riuscire ad inserirsi nei contesti sociali. All'estremo opposto, potrebbe svilupparsi un atteggiamento iperattivo di compiacimento verso le persone, disposto a fare qualsiasi cosa per chiunque pur di ottenere attenzione o approvazione.
Vishuddha, che significa “puro” ad indicare l’energia purificatrice che entra in questa parte del corpo, si trova direttamente dietro la gola, nella regione cervicale. Il quarto chakra è legato all'espressione di se stessi attraverso la verità, lo scopo, la creatività e l'individualità. (è connesso al secondo chakra, che è un altro centro di emozioni e creatività).Vishuddha fa riferimento all’età compresa tra i 7 e i 12 anni, dove avviene la formazione dell’identità creativa, con l’importante proprietà dell’autoespressione. Quando Vishuddha è in equilibrio, si può comunicare con chiarezza e si possono accettare le cose così come sono, mantenendo l'equilibrio in se stessi e nel mondo circostante; è legato all’assunzione di responsabilità delle proprie azioni. Uno squilibrio del chakra della gola, invece, può manifestarsi con problemi nella comunicazione, non sapere come chiedere ciò di cui si ha bisogno. Un Vishuddha bloccato o iperattivo può causare difficoltà nell'ascolto, paura di parlare o una generale mancanza di connessione e di potere decisionale.
Anja, dal sanscrito “percepire”, appartiene al mondo dello spirito dove risiedono i principi superiori dell'uomo. Il sesto chakra, noto anche come terzo occhio, è localizzato al centro della fronte, nello spazio tra le sopracciglia. Ajna chakra fa riferimento al periodo dell’adolescenza, ovvero il momento di revisione dell’identità sociale, dove può verificarsi il risveglio dell’interesse per argomenti spirituali, attraverso la musica, le poesie etc.. Il sesto chakra è la sede delle più elevate facoltà mentali, delle capacità intellettuali, della consapevolezza, del senso spirituale, della visione interiore. Strettamente connesso con il chakra del cuore, quando quest’ultimo è aperto e in unione con quello del terzo occhio, possiamo avere accesso a tutti i livelli di conoscenza, come intuizioni e chiaroveggenza. Quando in equilibrio la mente è chiara e si hanno grandi capacità organizzative, un’ottima memoria e grande concentrazione. Si riesce a seguire il proprio scopo e si è in grado di osservare la realtà per quello che è, rimanendo nella neutralità. Quando sbilanciato, invece, si fa fatica a rimanere concentrati e ad avere un pensiero chiaro, non si ha uno scopo chiaro nella vita e ci si sente spesso persi e disorientati.
Sahasrara, chiamato anche chakra della corona, significa “mille” a simboleggiare la completezza e la perfezione, è situato nella parte superiore del cranio, connesso all’elemento etere. In esso si alza la forza dell’energia Kundalini, che rappresenta il risveglio delle potenzialità umane, verso una coscienza spirituale, e la riduzione del pensiero egogentrico. Sahasrara fa riferimento alla prima età adulta, dove avviene la ricerca della conoscenza e del risveglio spirituale. Attraverso questo chakra avviene l’ingresso dello spirito al momento della nascita con la prima inspirazione e dallo stesso punto la coscienza lascia il corpo nel momento della morte. Quando Sahasrara è equilibrato siamo connessi con tutto ciò che ci circonda, siamo consapevoli del nostro essere infinito, oltre il tempo e lo spazio. Quando in disequilibrio, invece, ci sentiamo disconnessi da noi stessi, sviluppiamo attaccamenti nocivi, paura della morte, grande confusione e un senso di separazione da ogni cosa.